Il Santuario di S.Anna (1100 m.) sopra Prea di Roccaforte Mondovi, in valle Ellero, rappresenta l’unico esempio di barocco francese (1763) in Piemonte (in edifici religiosi), ed è raggiungibile in auto su strada asfaltata o con comoda passeggiata nel bosco da Prea (840 m.). D’inverno lo si può raggiungere con le ciaspole lungo il percorso asfaltato e in ogni stagione chi ha voglia di camminare di più può arrivare alla borgata Roccelle poco sopra, in bella radura panoramica o proseguire per la cima della Pigna in un’ora in più.
Da Prea si percorre tutta via S.Giuseppe , dove in prossimità di un pilone si imbocca la mulattiera lastricata per S.Anna (indicata anche con segnavia G7 per Rifugio Comino e Cima Cars, che si raggiungono per chi volesse proseguire ancora oltre la cima della Pigna). Si ignora una prima deviazione a sinistra e poi più avanti un’altra sulla destra per mantenersi così in salita nel bosco sulla sinistra. Passando nei castagneti si gode di una bella vista di Prea e un po’oltre si passa accanto a un altro pilone, per poi raggiungere, in una quarantina di minuti, la strada asfaltata che sale da Prea e costituirà la discesa pe il nostro ritorno. Dopo ancora una decina di minuti sull’asfalto si perviene alla bella chiesa (a fine luglio festa di S.Anna con celebrazioni e bancarelle nel paese di Prea).
Dopo un giretto tra le baite sottostanti, in gran parte ben ristrutturate, si può procedere ancora per un quarto d’ora fino alla borgata Roccelle, lungo la sterrata che sale oltre il santuario, proseguendo dritti a un bivio (se si va a destra si arriva alla Pigna). Poco prima delle case si incontra l’indicazione per il Sentiero dei Cravè che procedendo nel bosco giunge in alcune ore a Ponte Murato nel fondovalle, e anche il segnavia del Vir del Fnè, itinerario nuovo che in 5 ore percorre un anello in questi ambienti (vedi pannello indicativo al santuario), per ricordare le abbondanti fienagioni offerte da questi pendii prativi. Vanno segnalate anche le varie abitazioni col tetto racchiuso, rara tipologia architettonica montana tipica solo delle vallate monregalesi (e sui Pirenei). Il nome deriva dal fatto che tali tetti mostrano i muri frontali sopraelevati e protetti da larghe lastre di pietra rispetto alle falde centrali ricoperte da paglia (ora da lamiere), che risultano perciò ribassate rispetto ai frontespizi allo scopo di essere meglio protette dal vento. Al ritorno, dopo il santuario noi proseguiamo sul’asfalto, per rifornirci di acqua da una fonte in prossimità di un tornante e sbuchiamo sotto il cimitero di Prea da dove in due minuti sostiamo in panetteria per qualche acquisto (in totale due orette di camminata), ma si può ovviamente anche tornare per la via dell’andata.
P.S. Per visualizzare bene le foto verticali aprire l’articolo con un browser diverso da Chrome (Bing o Explorer o Firefox)
1 Commento
Roberto
Dicembre 9, 2017 a 8:59 amBellissimo articolo, e quanti ricordi!